Il marcio che si annida nella magistratura Gino lo conosce da trent’anni. Quello che sta venendo fuori sui giornali sulla connivenza tra giudici e politica, sul mercimonio delle poltrone, sulle simpatie e antipatie che orientano le sentenze per Gino non è una novità. Trent’anni fa un giudice, con la complicità di professionisti e faccendieri, gli ha portato via la casa, il laghetto da pesca, il ristorante e i terreni che si affacciano sulla strada che va a Barbiana. Ci son voluti vent’anni e un suicidio, perché questo giudice finisse in galera. E Gino la sua proprietà non l’ha riavuta, ma non si è arreso e continua la sua battaglia; non più contro una sola mela marcia ma contro un sistema che di giustizia ha ben poco, grazie alla spregiudicatezza e immoralità di alcuni e al silenzio di molti. Ora Gino Sannino è partito in tour con il furgone che vedete nella foto per denunciare la malagiustizia che lui e molti altri hanno subito. Prime tappe i mercati di Borgo e Vicchio tanto per scaldare i motori prima del tour vero e proprio. Gino girerà l’Italia e con il suo furgone si fermerà davanti ai tribunali di tante città, dove ha dato appuntamento ad altre vittime della giustizia che come lui non hanno più nulla da perdere. (P. Mercatali)
Per mia fortuna, ho conosciuto Gino circa 15 anni fà, il mio rammarico è non averlo conosciuto prima, in modo da evitare tutto quello che lui stà dicendo da 30 anni.
Non è una novella è storia vera,che parla di esseri avidi, che non applicano la costituzione, ma i propri interessi e credetemi il loro interesse è arraffare il piu’ possibile e lasciarvi soli in modo da non poter piu’ nuocere a loro e a i suoi simili.
bravo Gino